La difficile situazione economico-politica del nostro Paese, acutizzatasi ormai due anni fa con l’irrompere della pandemia, si complica ulteriormente a fronte della crisi tra Russia e Ucraina. Le imprese italiane già sofferenti a causa delle conseguenze del covid e delle misure anti-covid che dal 2020 ne hanno fortemente condizionato i normali processi, ora sono minacciate dai rincari e dalla sempre più difficile reperibilità di energia e gas dovuti ai precari equilibri internazionali. Dagli Accordi per l’innovazione fino ai Decreti Energia di marzo, il governo ha messo in atto una serie di misure che agevolino le imprese a resistere e a investire.
Accordi Per l’Innovazione
Il Ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti così si è espresso all’indomani della stipula degli Accordi per l’innovazione, che sono ritenuti un valido strumento di crescita e competitività di tutto il comparto produttivo italiano: “Dopo aver impostato il lavoro nei mesi scorsi è arrivato il momento di mobilitare i fondi assegnati dal PNRR verso le imprese che, nonostante la difficile situazione internazionale causata dal conflitto in Ucraina, puntano a investire su progetti strategici al fine di promuovere la capacità d’innovazione, la realizzazione di nuovi prodotti e servizi, nonché la formazione e lo sviluppo delle competenze professionali. Non è il momento di fermarsi, ma di accelerare gli investimenti nel nostro sistema produttivo che riveste un ruolo centrale nella crescita del Pil nel nostro Paese”. Il Decreto prevede, nello specifico, contributi e finanziamenti agevolati per tutte le aziende che investono in ricerca e sviluppo industriale. Partendo da risorse finanziarie pari a 1 miliardo di euro previste dal Fondo complementare al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. I contributi sono destinati a quelle imprese che svolgono attività industriali, agro-industriali, artigiane, di servizi alle industrie o attività di ricerca che presentano progetti con importo superiore ai 5 milioni di euro e che prevedano la realizzazione di innovativi prodotti e modelli produttivi. Le imprese possono essere di qualsiasi dimensione e presentare progetti anche in forma congiunta fino a un massimo di 5 co-proponenti e nei seguenti ambiti:
- Tecnologie di fabbricazione
- Tecnologie digitali fondamentali, comprese le tecnologie quantistiche
- Tecnologie abilitanti emergenti
- Materiali avanzati
- Intelligenza artificiale e robotica
- Industrie circolari
- Industria pulita a basse emissioni di carbonio
- Malattie rare e non trasmissibili
- Impianti industriali nella transizione energetica
- Competitività industriale nel settore dei trasporti
- Mobilità e trasporti puliti, sicuri e accessibili
- Mobilità intelligente
- Stoccaggio dell’energia
- Sistemi alimentari
- Sistemi di bio-innovazione nella bioeconomia dell’Unione
- Sistemi circolari
Le domande devono essere compilate, a partire dal 19 aprile 2022, su sito dedicato dal Mise al Fondo per la crescita Sostenibile, mentre dalle ore 10 dell’11 maggio 2022 avverrà l’apertura formale dello sportello al quale richiedere gli incentivi.
Decreto Bollette 2022
Il 1° marzo 2022 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Legge recante misure urgenti per il contenimento dei costi dell’energia elettrica e del gas naturale, per lo sviluppo delle energie rinnovabili, per il rilancio delle politiche industriali, ulteriore misura a favore delle imprese, oltre che dei privati e delle famiglie in difficoltà, per sostenerle durante la bufera energetica in atto. Il provvedimento prevede in particolare per le aziende:
- il credito d’imposta del 20% per le aziende a forte consumo di energia sulle spese sostenute per la fornitura di energia relativa al secondo trimestre 2022;
- il credito d’imposta al 15% per le imprese a forte consumo di gas naturale sulle bollette relative al primo trimestre del 2022 laddove il prezzo di gas/elettricità abbia subito un incremento di almeno il 30 % rispetto al prezzo medio calcolato al primo trimestre del 2019
- Fondo per l’automotive, di circa 700 milioni di euro per il 2022, volto a favorire la mobilità sostenibile, incoraggiando l’acquisto di veicoli non inquinanti e favorendo la ricerca, riconversione e riqualificazione del settore automotive: i limiti e le modalità di erogazione verranno stabilite in un successivo Dpcm
- Fondo Rinnovabili PMI: con lo stanziamento di 267 milioni di euro il fondo si propone di promuovere la produzione di energia elettrica rinnovabile e l’autoconsumo per le piccole medie imprese. Potranno valersi delle risorse del fondo contributi concessi a fondo perduto alle PMI per la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili fino a 200 kW. L’erogazione dei contributi è affidata al Gestore dei servizi energetici (Gse) che ha tempo 60 gg dall’entrata in vigore del decreto, per pubblicare sul proprio sito istituzionale al fine di accedere al bando attraverso procedura da sportello.
- Credito d’imposta per le imprese che investono al fine di promuovere produzione di energia da fonti rinnovabili e ottenere maggiore efficienza energetica al Sud e in particolare in Molise, Basilicata, Abruzzo, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia. La misura è valida fino al 31 dicembre 2023 ed è finanziata con 145 milioni di euro.
Decreto Energia 2022
A queste misure si aggiungono quelle previste da un nuovo Decreto Energia, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 21 marzo 2022 e che ribadisce e conferma la necessità e volontà del governo di contrastare in maniera più decisa l’aumento dei costi dell’energia a favore delle imprese, ma non solo. In esso in particolare si annuncia:
- Incremento dei crediti d’imposta già in vigore a favore delle imprese energivore (dal 20% al 25%) e delle imprese a forte consumo di gas naturale (dal 15% al 20%)
- Piani di rateizzazione a favore delle imprese con sedi in Italia per le bollette di energia elettrica e gas di maggio e giungo fino a un massimo di 24 rate mensili.
- Garanzia SACE fino al 90% del finanziamento concesso a banche, istituti finanziari o altri soggetti deputati alla concessione del credito verso aziende energivore e stabilimenti industriali ritenuti di importanza strategica nazionale e individuati dal Ministero dello Sviluppo Economico. Stessa misura per il finanziamento di operazioni di acquisizione e riattivazione di impianti su territorio nazionale deputati alla produzione di ghisa destinata all’industria siderurgica.
- Esenzione Irpef del bonus carburante riconosciuto dalle imprese ai dipendenti. Il bonus finanzia buoni benzina del valore di 200 euro a lavoratore e non concorre alla formazione del reddito.
La somma stabilita per finanziare queste misure, a cui si aggiungono ulteriori aiuti alle famiglie e un dettagliato piano di accoglienza dei profughi del conflitto ucraino-russo, è pari a 4,4 miliardi di euro ed è interamente ottenuta dall’aumento della tassazione di una parte dei profitti dei produttori dovuti all’aumento dei costi delle materie prime. “Oggi abbiamo preso provvedimenti davvero importanti e questi sono motivati dalla necessità di dare una risposta alle conseguenze sul nostro Paese della guerra in Ucraina. Interveniamo con questo provvedimento per aiutare cittadini e imprese a sostenere i rincari dell’energia, con particolare attenzione alle famiglie più bisognose e alle filiere produttive più esposte. Miglioriamo alcuni presidi a tutela del nostro sistema imprenditoriale e rafforziamo il sistema nazionale di accoglienza, per gestire gli afflussi di rifugiati dall’Ucraina…” Queste le parole di Mario Draghi ad apertura della conferenza stampa di presentazione del provvedimento.
Scritto da Anna Minutillo
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