In più di un’occasione si è affrontato il discorso della complessità in cui viviamo, del contesto d’incertezza e enorme variabilità di condizioni, fattori e necessità che influenza inevitabilmente ogni organizzazione, alla ricerca di un percorso adeguatamente competitivo che ne riduca o elimini la vulnerabilità.
I continui cambiamenti hanno portato, infatti, a dover ridiscutere e rivalutare i principi tradizionali del fare impresa e di riprogettare criteri e metodi di lavoro.
I due più importanti risultati in questo senso sono indubbiamente le filosofie/metodologie conosciute come Lean e Agile.
Nate in tempi e contesti differenti, le due discipline attualmente accompagnano molte realtà verso innovativi approcci organizzativi/operazionali che ne garantiscono performance particolarmente efficaci.
Ci interessa in questa sede, rintracciare, tra gli aspetti peculiari di entrambe, quali sono i possibili punti di incontro e contatto, le sinergie e similitudini che, volendo, ne rendano possibile anche l’applicazione integrata.
Lean
La filosofia Lean nasce a metà del Novecento in Giappone, negli stabilimenti Toyota, con l’obiettivo di ottimizzare i processi riducendo, al contempo, sprechi, di risorse, di tempo e di operazioni, puntando alla piena soddisfazione del cliente. Le parole chiave della filosofia Lean sono dunque: Qualità e Valore, raggiungibili attraverso un’organizzazione lavorativa che si focalizza sull’eliminazione delle attività non necessarie e il miglioramento continuo, per ottenere prodotti che rispondano alle esigenze del mercato, con il dispendio minimo di risorse. L’ambiente in cui la Lean ha potuto nascere e svilupparsi, il settore al quale inizialmente si è destinato tale modo di procedere, è stato il manufatturiero, dunque il reparto produttivo, ma, nel corso degli anni, i metodi e gli standard sui quali si basa, sono stati adattati ai più diversi ambiti aziendali. La Lean è diventata dunque un pensiero vero e proprio (Lean Thinking), un orientamento culturale che permea ogni azienda che la adotti, in ogni settore e a tutti i livelli, grazie soprattutto al suo carattere sistemico e a una visione olistica dell’intera organizzazione.
I principi che guidano il pensiero Lean sono:
- Alta qualità/Valore per il cliente
- Flusso del Valore/Percorso senza sprechi
- Miglioramento Continuo/Responsabilità e preparazione dei lavoratori
- Organizzazione dell’ambiente lavorativo
- Mantenimento degli standard/Perfezionamento dell’operatività
- Soddisfazione del cliente
Agile
Una prima grezza formulazione del pensiero Agile si registra già dal 1957 ad opera di Dimsdale, Von Neumann, Jacobs e Weinberg che propongono tecniche e fasi di sviluppo incrementale per IBM e Motorola. È nel 2001 però che esso si afferma con la pubblicazione del Manifesto Agile, 12 principi di sviluppo software basati su:
- Centralità del cliente
- Flessibilità
- Cicli di lavoro
- Adattabilità
- Team
Agile prevede, in sostanza, il diretto e continuo confronto con il cliente per dare vita a piccoli cicli di lavoro di sviluppo da testare man mano che si procede e, dunque, da modificare/migliorare sulla base di feedback.
Ci si focalizza sul tempo cercando di ottenere in ogni ciclo di lavoro una certa percentuale di sviluppo funzionante da proporre e sulla quale poi intervenire di volta in volta, per ottenere un risultato più vicino possibile all’utilizzazione desiderata.
Un progetto complesso viene in questo modo suddiviso in tanti piccoli “lotti” (rilasci funzionali) il cui monitoraggio e avanzamento sono più semplici da eseguire, rendendone più snella l’implementazione.
I protagonisti di questo modus operandi sono i singoli team di sviluppatori che collaborano ad ogni progetto/lotto in maniera autonoma e dunque direttamente responsabile.
Che cosa hanno in comune Lean e Agile?
Analizzando entrambe le metodologie, e facendone esperienza, abbiamo rintracciato e suddiviso le similitudini tra di esse in tre aspetti/livelli differenti:
- Prospettiva
- Teoria
- Tecnica
Per prospettiva intendiamo il punto di osservazione e analisi iniziale di condizioni e degli obiettivi nelle quali e per i quali esse sono nate e si sono sviluppate: entrambe nascono come risposta all’esigenza di modificare e adattarsi a nuovi scenari che il modello tradizionale di fare impresa non poteva più affrontare, ed entrambe, in questo senso, hanno dimostrato capacità adattive verso altri settori e reparti aziendali diversi da quelli per i quali erano state inizialmente concepite. Un esempio importante in questo senso è la logica pull dalla quale muovono l’operatività: è la richiesta del cliente che attiva la produzione ed è su di essa che se ne regolano i ritmi. Altro esempio fondamentale è la necessità di entrambe di accedere a, o creare, un contesto di apertura al cambiamento culturale dell’organizzazione affinché essa possa concretamente beneficiare degli strumenti e delle pratiche da utilizzare.
Per teoria si intende i valori a cui si ispirano:
- Sostenibilità: entrambe si focalizzano sulla necessità di evitare sprechi, di tempo e risorse
- Centralità del cliente: entrambe hanno come principale obiettivo la creazione del valore da offrire al cliente
- Adattabilità/flessibilità: gli strumenti e le modalità organizzative di entrambe possono essere applicati a diverse realtà e diversi settori, grazie alla semplicità e funzionalità che li caratterizza.
- Persone: entrambe valorizzano la formazione del personale, la collaborazione in team e tra team e la responsabilizzazione e autonomia nella gestione di ruoli e mansioni.
- Kaizen (miglioramento continuo): di derivazione giapponese e nato all’interno della Lean, il Kaizen, il miglioramento continuo, è un intento e un presupposto comune a entrambe, realizzabile attraverso i continui feedback dei clienti per la metodologia Agile, e la focalizzazione alle singole parti dei processi, con ispezione, mappatura e misurazione per la Lean.
Infine un aspetto puramente tecnico: entrambe le metodologie utilizzano il concetto/strumento conosciuto come Kanban Board (termine Lean) per seguire le tappe del percorso dei singoli progetti: da fare, in corso e ultimato.
Lean&Agile
Per quanto la prospettiva dalla quale si colgono le similitudini tra le due metodologie sia affascinante e promettente, è utile tenere presente quale sia la differenza maggiore tra di esse, per poter concepire una possibile integrazione in contesto aziendale.
La Lean nasce e si applica in e per realtà dal contesto strutturato, processi solidi e chiari a cui vengono applicate le pratiche Lean al fine di renderli snelli e ottimizzati.
La metodologia Agile, al contrario, si applica in contesti più incerti, in cui i processi sono singole iterazioni di volta in volta in volta modificabili.
Tenendo presente queste fondamentali caratteristiche, l’integrazione delle due viene resa possibile dall’applicazione delle tecniche Lean in contesti Agile:
- In fase di pianificazione Agile, ad esempio, si possono adottare le tecniche Lean di identificazione delle attività a valore e la successiva condivisone con il team;
- In fase di Esecuzione Agile, si possono rimuovere gli sprechi attraverso la Lean, dando maggiore apporto alle attività ad alto impatto e organizzando al meglio l’ambiente di lavoro;
- In fase di consegna Agile, ci si può, come suggerisce la Lean, focalizzare sulla soddisfazione del cliente, anche se questo in realtà è un aspetto comune a entrambe, e, sulla base dei feedback, puntare al miglioramento incrementale.
Questo approccio “ibrido” potrebbe rivelarsi innovativo e altamente competitivo, rendendo le aziende in grado di affrontare ambienti sempre più incerti e richieste variabili, attraverso un prodotto che risponda alle reali esigenze del mercato.
Scritto da Anna Minutillo
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