Lo abbiamo affermato più volte: la pandemia ha cambiato a 360° la nostra vita.

Il mondo del lavoro ha subito un potente stravolgimento che ha però accelerato processi e dinamiche al passo con i progressi tecnologici e le consapevolezze e necessità in ambito Hr.

Uno dei più grandi cambiamenti impostosi in questo ultimo anno è indubbiamente lo Smart Working, già contemplato come modello organizzativo in Italia e già regolamentato come “Lavoro Agile” nella legge 81/2017.

Nel 2021, dopo quasi un anno di necessaria e capillare diffusione di tale modello, si è protratta la possibilità di adottarlo sia nel settore pubblico che privato, fino al 31 dicembre. In linea con questa decisione è stato prorogato anche il bonus Smart Working il cui importo, attraverso il Decreto Sostegni bis, è raddoppiato rispetto al 2020, passando da un massimo di 258,00 € a un massimo di 516,00 €. Il bonus, erogato dall’azienda, permette al lavoratore di acquistare strumenti e servizi utili ad allestire presso la propria abitazione una postazione di lavoro adeguata.

Le implicazioni economiche, sociali e organizzative di questo modello le abbiamo approfondite qui: (Smart Working).

Per capire meglio la portata dell’evoluzione del lavoro, è interessante il Talent Trends Report 2021 di Randstad Sourceright, che riassume in 10 punti il focus che le aziende, soprattutto in ambito Hr, dovranno avere in relazione alle nuove esigenze del mondo produttivo.

  1. Competenze per la creazione di valore: competenze trasversali, utili a gestire gruppi di lavoratori sia temporanei che permanenti.
  2. Flessibilità: per ottimizzare le prestazioni della propria forza lavoro è importante trovare l’equilibrio tra la produttività, la fatica e lo stress della stessa. Modalità di lavoro ibride che aiutino il personale a gestire meglio impegni di lavoro e vita privata potrebbero facilitare il raggiungimento dell’obiettivo.
  3. Salute e benessere della forza lavoro: benessere fisico e salute mentale sono elementi importanti per i talenti alla ricerca di un impiego e le organizzazioni non possono ignorarlo. Porre in cima ai propri settings condizioni lavorative che favoriscano sicurezza, garantiscano benefit e sostengano in momenti di stress, aiuta le aziende a reclutare i migliori.
  4. Incremento della produttività attraverso la trasformazione digitale: la capacità delle aziende di porsi al passo con i progressi tecnologici e adottare canali digitali all’interno della propria struttura, garantisce efficienza, accelera e aumenta la produttività. La tecnologia aiuta moltissimo anche nel miglioramento della talent experience sul lavoro.
  5. Decisioni guidate dall’analisi dei dati: direttamente proporzionale all’utilizzo di tecnologia e canali digitali è la possibilità di raccogliere e organizzare dati al fine di cogliere caratteristiche, esigenze e aspirazioni dei propri talenti.
  6. Affrontare lo skills mix-match: spesso le aziende faticano a trovare talenti con le competenze richieste, questo sia perché i lavoratori fuggono da settori in declino per rivolgersi a quelli più in auge e sia perché è ancora forte il divario tra la formazione e il mondo del lavoro. Per ovviare a tali difficoltà le aziende devono concentrarsi sulla formazione del proprio personale e costruire pipeline di talenti più solide.
  7. Ridefinire strategie di recruiting: la tecnologia può rivelarsi utile nella ricerca di talenti sviluppando più sofisticate tecniche di ricerca, screening e conduzione di interviste. Importante è anche affinare la capacità di sondare e capire quali siano la disponibilità di talenti a livello globale e la competitività delle retribuzioni, al fine di attrarre a sé le risorse migliori.
  8. Diversità e Inclusione: la sensibilità e l’attenzione verso alcuni temi oggi sono in forte aumento. Per un’azienda è fondamentale adottare sistemi di recruiting più equi che tendano a eliminare pregiudizi e discriminazioni e permettere a talenti differenti di accedere a percorsi di management.
  9.  Forza lavoro sostenibile: per un’azienda è fondamentale riuscire a riqualificare la propria forza lavoro al fine di rispondere a nuove sfide di business e cambiamenti del mercato. Investire nella formazione diventa indispensabile.
  10. Employer brand e talent experience: i dipendenti devono potersi riconoscere nell’identità aziendale che a sua volta poggi su una solida reputazione perché è attraverso la loro esperienza di lavoratori, all’interno dell’azienda, in linea con quelle che sono le loro aspettative, che essa può prosperare. Se un lavoratore, un talento, è adeguatamente valorizzato, il suo impegno crescerà, migliorando performance e raggiungendo obiettivi.

Da tale guida si comprende bene che l’evoluzione del mondo produttivo passa attraverso nuovi traguardi organizzativi e nuove dinamiche di relazione.

Strettamente connessi l’uno all’altro, lo Smart Working, la formazione e le competenze, la valorizzazione dei talenti e la flessibilità sono ingredienti essenziali per una nuova configurazione del sistema lavoro.

Scritto da Anna Minutillo

Photo by Ricardo Arce on Unsplash


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