Molto spesso quando si parla di innovazione il pensiero va subito al fenomeno della trasformazione digitale, sicuramente uno dei processi più innovativi degli ultimi anni, ma, in realtà, nella sua accezione più precisa, innovazione è un concetto molto più esteso.
Innovare vuol dire indubbiamente trasformare e trasformare, o trasformarsi, presuppone un ripensare, analizzare, studiare, comprendere ciò che è e che cosa farlo diventare, ciò che si è che cosa voler diventare. In un contesto globalizzato come quello odierno, saper innovare è un vantaggio competitivo fondamentale.
La cultura dell’innovazione
Il processo d’innovazione affonda le sue radici in un contesto molto ampio in cui vengono create le basi del cambiamento e accolte le istanze che lo comprendono e realizzano: il processo d’innovazione presuppone ciò che si può definire “cultura dell’innovazione”, dunque una mentalità aperta alla discussione, al confronto e alla trasformazione, un’attitudine, altresì, al rivalutare, proporre, progettare, ideare in continuo scambio, nuove forme d’impresa, nuove configurazioni e opportunità, raccogliendo i segnali della realtà in cui si è immersi e le richieste che da essa provengono. Cultura dell’innovazione vuol dire fare in modo che l’azienda tutta, in ogni reparto e a ogni livello, partecipi alla discussione in atto, apporti e conduca, con le responsabilità specifiche di ogni sua componente, il processo trasformativo e la continua ricerca del miglioramento, contribuendo in maniera attiva alle nuove possibilità di sviluppo e all’implementazioni di ulteriori fasi operative.
Per ottenere questo tipo di coinvolgimento, è fondamentale che il management proponga formazione e aggiornamenti continui, favorisca l’acquisizione di nuove competenze e conoscenze, essendo a sua volta aperto a nuove strutture imprenditoriali. La vera cultura dell’innovazione è costituita soprattutto dalle menti, dall’attitudine delle persone e dall’interesse e predisposizione alla realizzazione di prodotti, servizi e/o processi non solo originali e/o nuovi, ma anche e soprattutto di lunga durata e utilità. La cultura dell’innovazione è un modo di essere e non l’onda del momento.
Strategie d’innovazione
Una volta compreso che innovazione è soprattutto un’attitudine, e di conseguenza un modus operandi che pervade tutta l’organizzazione, si possono delineare percorsi e chiarire concetti che vi conducano in maniera adeguata. Non è infatti scontato che si sia consapevoli di ciò che comporta davvero innovare o di ciò che significhi essere davvero innovativi:
- Non confondere il concetto di innovazione con quello di problem solving: il problem solving è la capacità di trovare soluzioni alle problematiche e alle difficoltà che via via si presentano, sostanzialmente cercando di ripristinare la situazione precedente. Innovazione, invece, vuol dire proporre nuove idee, introdurre nuovi spunti e creare stimoli per generare nuove situazioni e migliorare le performance adattandosi, al contempo, alle nuove esigenze, sia interne che esterne.
- Favorire una organizzazione che abbatta le strutture gerarchiche verticali e volga a un assetto orizzontale in cui la comunicazione risulti più agevole e flessibile, facilitata da dinamiche meno rigide: in questo modo il necessario scambio continuo di informazioni all’interno dell’organizzazione avviene fluidamente e spontaneamente, generando proprio quegli spunti e stimoli che nutrono il nuovo e il cambiamento, quel confronto indispensabile al ripensarsi e riadattarsi, qualora il contesto lo richiedesse.
- Collaborazione: una volta favoriti scambio e comunicazione, la direzione è costruire collaborazione affinché le diverse parti coinvolte agiscano in sintonia verso la realizzazione del nuovo obiettivo. Accogliere le idee degli altri, ascoltare e condividere crea lo spirito di squadra necessario ad affrontare nuove sfide, che è quello che l’innovazione comporta.
- Organizzazione: quando si favorisce la continua comunicazione, è indispensabile appoggiarsi a una struttura organizzata in modo tale che il continuo flusso di informazioni disponibili, sia sistematizzato. In questo modo si evitano sprechi di energia, di risorse, di tempo tenendo al contempo conto di ogni singola fase dei processi.
- Accettare le critiche e i fallimenti: essere davvero aperti al confronto, desiderare davvero di mettersi in discussione, prevede un notevole livello di accettazione delle critiche, purché costruttive, e degli eventuali fallimenti, perché solo accettando sia le une che gli altri se ne possono ricavare i giusti insegnamenti.
- Coltivare la creatività è un obiettivo importantissimo perché è attraverso di essa che fioriscono le idee, che si possono esplorare nuove possibilità e si possono abbattere i limiti di un rigido fare, bloccato e improduttivo. In alcune aziende, ispirate dal gigante Google, è molto interessante l’adozione della pratica dei Side Projects, cioè progetti paralleli all’attività lavorativa vera e propria che ogni dipendente, o gruppo di dipendenti, può sviluppare in orario di lavoro, sia che si tratti di progetti afferenti all’attività stessa, sia che si tratti di progetti privati. L’utilità dei Side Project risiede proprio nella loro natura creativa che stimola nuove prospettive e visioni.
Open innovation
L’ultima frontiera della cultura dell’innovazione, simbolo del cambiamento epocale che la società e il mondo produttivo stanno vivendo, è il fenomeno di Open Innovation. Tenendo bene a mente i percorsi sin qui elencati, si comprende meglio la definizione di Open Innovation: collaborazione e scambio di informazioni tra diverse entità e attori, quali aziende, centri di ricerca, università, start up al fine di creare nuovi contesti produttivi, basati su idee, conoscenze e competenze diversificate. Se ogni singola realtà coltiva in sé la cultura dell’innovazione, risulterà spontaneo aprirsi all’opportunità dell’Open Innovation che reca con sé arricchimento non solo teorico, basato sulla condivisone di idee e principi, ma anche pratico, basato sulla condivisione di una stessa platea di utenti a cui poter offrire una più ampia offerta di prodotti e di servizi. Se c’è una prospettiva importante, all’interno del contesto innovativo sin qui presentato, è infatti quella di guardare ai bisogni dei clienti prima che alla realizzazione di un prodotto o di un servizio: partire dalle richieste e dalle esigenze del proprio segmento di mercato porta a ideare soluzioni innovative, in grado di anticipare i tempi perché suggerite da un’attenzione particolarmente rivolta alle trasformazioni in atto.
Conclusioni
La cultura dell’innovazione è una caratteristica particolarmente difficile da sviluppare laddove essa non faccia direttamente parte della cultura aziendale, con la quale non si deve commettere l’errore di confonderla, ma non è un obiettivo irraggiungibile se alla base esiste la volontà di aprirsi a nuove pratiche e di guardare oltre il proprio limite per superare la propria zona di comfort.
Esistono diverse metodologie o modelli che possono essere ispirazione o aiuto concreto alla realizzazione dei presupposti necessari allo sviluppo della cultura dell’innovazione: negli articoli correlati un piccolo excursus.
Scritto da Anna Minutillo
Foto di Fathromi Ramdlon da Pixabay
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