L’analisi è la fase in cui l’azienda indaga mercati e raccoglie dati al fine di individuare i driver che definiscono il valore e di quantificare il livello sia di domanda/cliente che di concorrenza. Essa si distingue in Analisi Quantitativa e Analisi Qualitativa.

 

Analisi Quantitativa

L’Analisi Quantitativa del mercato è volta a stimare il valore della domanda di un prodotto e calcolare di conseguenza la quota di mercato di una marca del prodotto in esame. ​L’attendibilità delle ricerche si rintraccia in un giusto equilibrio tra esperienza, scienza e anche magia e/o fortuna, ma anche dal vero valore che si possiede, cioè dalle reali possibilità che un’azienda ha e al modo in cui attuarle, dalla lora effettiva probabilità di verificarsi e dai profitti potenziali associati ad ognuna di esse.

Le fonti di ricerca più accreditate possono essere di diversa natura:

  • Fonti Interne: si tratta di informazioni provenienti dalla raccolta dei dati di vendita, dalle relazioni dei venditori, dai feedback dei dealer. Esse non comportano alcuna spesa, ma forniscono un’alta approssimazione
  • Associazioni di categoria: le informazioni presenti in questo bacino, si ottengono con una spesa contenuta, ma non sono altamente esplicative. Si tratta di dati più generici, ma comunque indicativi.
  • Società specializzate: i dati ottenuti attraverso questo canale sono dati di massima qualità, per i quali bisogna prevedere costi elevati.

 

Analisi Qualitativa

Ciò che guida un’analisi coerente e corretta sono sempre i bisogni e i desideri del cliente, cioè ciò che dà valore, ai suoi occhi, a qualsiasi servizio o prodotto. Dalla capacità di indagine di ogni azienda in questo senso, dipende il livello qualitativo del prodotto/servizio offerto perché è comprendere a fondo desideri, bisogni, e dunque l’entità e la tipologia di domanda, che indirizza in maniera adeguata la progettazione e realizzazione di quel prodotto/servizio.

L’analisi qualitativa individua gli attributi che il cliente ritiene importanti per l’acquisto di un prodotto e valuta le prestazioni di un prodotto rispetto ad ognuno di questi attributi, ad esempio:

  • Velocità
  • Facilità d’uso
  • Rapidità cambio formato
  • Assistenza
  • Ricambi
  • Prezzo

 

Analisi SWOT

Per poter avere, però, la misura di quanto ognuno dei possibili attributi possa ottenere il punteggio massimo agli occhi del potenziale cliente, l’azienda deve condurre l’analisi da diverse prospettive, quali:

  • Strenghts (Punti di Forza)
  • Weaknesses (Punti di Debolezza)
  • Opportunities (Opportunità)
  • Threats (Minacce)

Tale tipo di sguardo e approccio viene definito “Analisi SWOT” ed è il modo per monitorare l’ambiente di marketing esterno ed interno.

Da un lato, infatti, essa consente all’azienda di comprendere le proprie caratteristiche: che cosa può o non può realizzare, che cosa potrebbe o non potrebbe garantire e in che modo, in base alla propria storia, alla propria struttura e organizzazione e si identifica con l’analisi dell’ambiente interno (Punti di Forza e Punti di Debolezza); dall’altro, attraverso il confronto con altre aziende di settore, con i concorrenti e con la domanda effettiva, le consente di comprendere quanto sia realmente competitiva sul mercato al fine di conseguire profitti, e, in questo caso, si parla di analisi dell’ambiente esterno (Opportunità e Minacce).

Una volta completata l’Analisi SWOT, l’azienda procede alla definizione degli obiettivi, obiettivi specifici che consentano il raggiungimento di altrettanti specifici traguardi in termini di attività e tempi sui quali basare poi la pianificazione.